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Accanto alle Due Torri sorge il discusso Palazzo per Uffici di Piazza Ravegnana (1954 architetto Melchiorre Bega) che conserva la struttura a loggia originale, ma riprogettata tramite soluzione moderna. La centralissima via Rizzoli si presenta oggi come una trafficata strada dall’aspetto non uniforme, dominata da alcuni possenti palazzi moderni che a volte danneggiano la fisionomia originale dell’area. Da segnalare invece al civico 16 la nota Casa Commerciale Barilli (1906-07 architetto Leonida Bertolazzi) uno dei primi grandi magazzini bolognesi e ottimo esempio di costruzione Liberty negli evidenti richiami alla Sezession viennese nei decori e nelle ringhiere in ferro battuto. Poco distante, al civico 23/D di via Altabella il Negozio Gavina (1960 architetto Carlo Scarpa) irrompe con la sua modernità nella città antica: la facciata esterna, dalla composizione lineare, è rivestita con una grande piastra in cemento forata da tonde vetrine di grandi dimensioni.
Nel centro storico si trovano alcune importanti opere dell’architetto bolognese Giuseppe Vaccaro realizzate per la “Cooperativa Mutilati e Invalidi di Guerra”: in Via Vascelli un possente fabbricato dalla scenografica soluzione ad angolo, con evidente apparato compositivo e decorativo centrale; in Piazza di Porta Sant’Isaia, come un ponte tra passato storico e città moderna, un coraggioso, ma equilibrato, edificio dalle numerose dissonanze asimmetriche; lungo il viale di circonvallazione Giovanni Gozzadini una casa d’abitazione che reinterpreta con originalità diversi stilemi del linguaggio classico.
L’odierna Piazza Roosvelt realizzata nel 1936 secondo la concezione tipica di un vuoto che mette in risalto gli edifici monumentali presenti, tra i quali Palazzo Volpe (1938 architetti Melchiorre Bega, Gianluigi Giordani e Luigi Veronesi) opera controversa nata come doverosa chiusura del fronte nord e la vicina Questura (1930-34 architetto Ettore Vacchi) dalla decisa e estraniante geometria classica romana con bassorilievi ancora visibili.